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ROSSO FANGO |
LA GUERRA DEL SOLDATO TANDEY |
Domenica 1 Settembre 2002 |
[ Stefano Stefanutto Rosa ] |
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“La guerra crea strani contrasti: uomini che da
feroci assassini di altri esseri umani ne diventano in un
batter d’occhio i soccorritori... talvolta l’istinto di
uccidere e l’istinto di salvare corrono sullo stesso binario”
spiega Paolo Ameli, 32enne genovese, regista di
Rossofango visto nella sezione Venezia ’59. Un corto
doc, d’autore, che è stato ispirato da un fatto vero accaduto
durante la Prima guerra mondiale, quando allo sconosciuto
caporale Adolf Hitler venne risparmiata la vita dal fante
inglese Henry Tandey, durante i combattimenti in territorio
francese, nei pressi di Cambrai. Col senno di poi il soldato
britannico nella vita si è ovviamente pentito di quel gesto
umanitario, maturato in trincea sotto il tiro implacabile
dell’artiglieria. Ameli, autore di numerosi videoclip
musicali, spot e documentari industriali, gia nel 1996 aveva
girato Contro, inserito nel film collettivo
Intolerance ‘96, un’iniziativa del cinema italiano
contro il razzismo, presentato nello stesso anno alla Mostra
di Venezia. Il suo Rossofango in soli 10 minuti ci
cala nel dramma di una carneficina senza senso, tra quelle
trincee, un tempo descritte da Remarque, fatte di fango, acqua
putrida, cadaveri, reticolati e urla strazianti di feriti. C’e
tutta l’iconografia tradizionale di quel conflitto in un mix
di colori giallo, marrone, grigio. Inutile guerra dunque
ma, paradosso, un gesto umanitario alla fine salva un
assassino di professione. Sentiremo di nuovo parlare di
questo giovane cortista. |
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